L’obiettivo è quello di non sedersi mai, di non accontentarsi degli (ottimi) risultati raggiunti. Ma alla Carpigiani sono abituati ad alzare sempre l’asticella, e farlo tutti insieme: il rapporto con Kaizen Institute Italia è di fatti ormai consolidato. Un ulteriore tassello si sta per aggiungere con il «supply chain management» che si terrà nella sede dell’azienda leader sul mercato delle macchine da gelato, ad Anzola Emilia (Bologna), dal 27 al 29 settembre. «Integrare, coinvolgere, migliorare» è il cuore del training: estendere i principi del miglioramento continuo alla catena di fornitura, cioè quella rete di aziende, persone e competenze che collaborano per sviluppare, ideare, realizzare, commercializzare il nostro prodotto.

E come vuole l’approccio Kaizen, si tratta di tre giorni tutta azione, zero aula. Le sfide, infatti, è meglio vincerle sul campo. Suddivisi in team, i partecipanti si cimentano su un prodotto con l’obiettivo di mettere in atto strumenti e modelli evoluti di integrazione con clienti e fornitori partner, in chiave win win: il miglioramento continuo crea un vantaggio per tutti. Per l’azienda, per il fornitore, per il cliente. I partecipanti possono contare sul confronto con colleghi di altre aziende, sui feedback di qualità dei trainer di Kaizen Institute Giancarlo Gavioli e Emanuele Govetto, oltre a un focus su Kaizen come tecnologia del cambiamento a cura di Carlo Ratto, cofondatore di Kaizen Institute Italy. I risultati vengono valutati dal top management ospitante.

Carpigiani e Kaizen sono ormai un binomio di qualità: l’azienda nata nel 1946 collabora da anni con gli specialisti del miglioramento continuo, tanto da essere diventata una storia di successo raccontata nell’edizione italiana di Gemba Kaizen. E Masaaki Imai, il padre dell’approccio Kaizen, ha visitato l’azienda che tanto ha creduto nel miglioramento continuo, ottenendone riscontri concreti. Fra i risultati raggiunti nello stabilimento emiliano c’è un recupero del 20% del numero di pezzi prodotti sull’unità di tempo, come si racconta nella pagina dedicata al caso. Non solo: grazie a Kaizen, l’azienda emiliana ha introdotto nel proprio stabilimento un Syncro Corner, spazio fisico che vede ogni giorno insieme, a far circolare le idee, persone che normalmente lavorano in uffici diversi. Questo consente loro di discutere i diversi problemi all’interno della struttura: dalla produzione agli ordini finali per la clientela. In questo modo è possibile trovare soluzioni più efficaci coinvolgendo il maggior numero di persone.

«Cosa significa essere un manager Kaizen? Vuol dire mettere sempre in discussione perché le cose siano in un certo modo. – spiega l’amministratore delegato di Carpigiani Andrea Cocchi – In un certo senso vuol dire trovare il piacere di mettere in discussione le cose, coinvolgendo al massimo le persone,stimolandole a trovare le soluzioni. Perché quando la spinta al cambiamento o la soluzione arriva dal basso, la soddisfazione è ancora più grande».

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