Aumentare il proprio bagaglio di competenze per vincere le sfide proposte dal mercato del lavoro. L’attitudine Kaizen è decisiva non solo per chi già lavora, ma può essere fondamentale anche per chi sta studiando e a breve dovrà affrontare una delle prove più importanti della vita: trovare un impiego. Lo dimostra al meglio la testimonianza di Matteo Ghiacci, che, nonostante non sia ancora laureato alla triennale, ha deciso di partecipare a un training di Kaizen Institute Italia, un’esperienza di tre giorni che in parte si svolge con il tradizionale approccio teorico “in aula”, ma è soprattutto pratica, secondo la modalità del “cantiere Kaizen”. Divisi in gruppi, i partecipanti sono chiamati a risolvere prob
lemi concreti lavorando insieme, in modo da creare uno spirito di gruppo che stimoli la collaborazione.
«In qualsiasi cosa e ambito nei quali saranno chiamati a operare i ragazzi che oggi stanno studiando – spiega Bruno Fabiano, founding partner di Kaizen Institute Italy – il loro compito sarà quello di cambiarla in meglio, non di mantenerla. E se una mentalità portata alla rottura degli schemi è già dentro di loro, diventa fondamentale l’approccio Kaizen per aiutarli a capire come il cambiamento si realizza nei fatti. Diamo loro delle competenze fondamentali che accrescono la loro appetibilità per chi sceglie il personale. Tutte la aziende di successo di oggi, penso ad esempio alla Ferrari, a Toyota e a tutto il settore dell’automotive, ma anche aziende di altri settori come Zara, hanno ormai un sistema strutturato di miglioramento continuo. Non solo: nato in produzione, ora si estende in tutti i settori aziendali ed in aziende “fast-growing” della new economy come Amazon, Google. Allenandosi al cambiamento e ricevendo le giuste competenze per metterlo in atto lo studente parte con una marcia in più al momento in cui verrà chiamato ad entrare nel mondo del lavoro».
Matteo fa parte di Jebo Consulting, prima realtà sul territorio bolognese di consulenza interamente gestita da studenti, che a partire dalla fine di febbraio organizzerà insieme a Kaizen Institute Italia i KaizenLab, corsi che hanno l’ambizione di fornire agli studenti gli strumenti utili a preparare l’ingresso nel mondo del lavoro. Si svolgeranno in due modalità: K-Manager è il laboratorio che affina le capacità di Project management, mentre K-Leader sviluppa l’attitudine alla leadership attraverso il team management e l’utilizzo appropriato delle risorse. In entrambi i casi l’approccio è tipicamente Kaizen, di coinvolgimento continuo.
«Partecipare ad un corso del Kaizen Institute è stata una super esperienza che mi porto dentro e che ha fatto certamente aumentare in modo consistente la mia percezione e il mio bagaglio di conoscenze relative al mondo del lavoro vero e proprio, cosa non così scontata per uno studente non ancora laureato alla triennale» racconta Matteo Ghiacci, che ha visitato lo stabilimento produttivo di Lavazza a Gattinara (Vercelli), dove vengono prodotte ogni giorno capsule da caffè e mattonelle di caffe ad uso domestico. Il corso a cui ha partecipato era definito “train the trainers”, uno dei principi su cui è nato e si è sviluppato il modello Kaizen nelle aziende. «Ho capito quanto una migliore gestione di una qualsiasi azienda, più semplificata e che segua i giusti principi, possa influenzare in modo incredibilmente positivo le performance societarie e più in generale tutte le strutture ad esse legate» afferma Matteo.
Lavazza ha scelto di introdurre in azienda questo approccio per responsabilizzare i lavoratori, rendendoli consapevoli di come funzionino le macchine e la loro manutenzione: solo così si può creare un luogo di lavoro dinamico e autosufficiente che migliori l’intera struttura. «Discutendo problemi reali all’interno dell’azienda ho provato a mettermi in gioco – spiega Matteo –. È stato sorprendente vedere che per capire i temi e analizzare i problemi che si presentano non servono anni e anni di esperienza: grazie alla filosofia Kaizen, e alla semplificazione, sono stato in grado di lavorare perfettamente». Qui la testimonianza completa di Matteo.
