In un mondo dove imperano «top» e «master» chef, cambiare il paradigma del discorso attorno al cibo. Partendo dall’inizio, e dalla fine. C’è molto Kaizen, con l’idea di cambiare punto di vista, nel Fico – Eataly Word di Bologna, il progetto di Oscar Farinetti che punta a diventare il più grande parco agroalimentare d’Italia. Di fatto lo è già: aprirà il 15 novembre. E una delle prime occasioni pubbliche per entrarci sarà proprio l’evento Kaizen «Back to People: persone e miglioramento continuo nell’era 4.0» con Masaaki Imai (iscrizione gratuita qui).  «Vogliamo parlare del cibo – ha detto Farinetti – partendo dall’inizio e non dalla fine ovvero dall’agricoltura, dall’allevamento e dalla trasformazione. Qui a Bologna abbiamo trovato le condizioni ideali per fare questo progetto, perché la politica ha capito questo progetto e ha risposto con una velocità incredibile. Quando ci lamentiamo della burocrazia, spesso è un’alibi per la nostra pigrizia, perché la differenza la fanno sempre gli umani». Proprio quelle persone che Kaizen mette sempre al centro.

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C’è un altro aspetto che richiama Kaizen: Fico è l’acronimo di Fabbrica Italiana Contadina. Il concetto di fabbrica, di luogo di lavoro dove si «costruiscono» le cose, è il cuore dell’operazione voluta da Farinetti. Ed è proprio là che vi aspettiamo il 29, nel Gemba, là dove tutto accade.

I numeri del Fico

La Fabbrica Italiana Contadina – che aprirà al pubblico il 15 novembre alle 16,30 – ha mostrato per la prima volta dal vivo i sui 100.000 metri quadrati dedicati alla biodiversità e all’arte della trasformazione del cibo italiano, progettati dall’architetto Thomas Bartoli: 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, con 200 animali e 2.000 cultivar, per raccontare la varietà e la bellezza dell’agricoltura e l’allevamento nazionali; 8 ettari coperti con di alimentari in funzione, che hanno prodotto tutti gli ingredienti più celebri della tavola italiana; oltre 45 luoghi ristoro allestiti e animati, dai bar fino ai chioschi di cibo di strada ed ai ristoranti stellati, che hanno offerto assaggi, degustazioni e brindisi di squisitezze dolci e salate, vini, birra, liquori; 9.000 metri quadrati di botteghe e mercato con il meglio dei prodotti e del design per la buona tavola; le aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi; le 6 aule didattiche e le 6 grandi “giostre” educative in funzione, per far sperimentare e conoscere i segreti del fuoco, della terra, del mare, degli animali, delle bevande e del futuro; il centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone, con spazi per teatro e cinema; i corsi e gli eventi che animeranno tutti gli spazi di FICO. In funzione dalla Stazione centrale di Bologna anche gli autobus “vestiti” con i colori di FICO, che entreranno in servizio di linea dal 14 novembre e, nel parco, il trenino che segue il percorso esterno e le biciclette a tre ruote con cui fare la spesa muovendosi nella pista ciclabile interna.

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